Aria Compressa


L’impiego di aria compressa è molto diffuso ed è probabilmente uno dei maggiori consumi energetici nell’ambito industriale. Considerando che buona parte dell’energia apportata si disperde sotto forma di perdite, riscaldamento e consumi a vuoto, l’ottimizzazione dell’impianto ad aria compressa offre un elevato potenziale di risparmio. In questo campo si possono distinguere due principali macro-sistemi: la centrale di generazione e la rete di distribuzione.


Nel dimensionamento della centrale di generazione si devono considerare i profili di fabbisogno ed in questa fase vanno tenute in considerazione le migliori tecnologie disponibili, in particolare motori elettrici efficienti e sistemi di regolazione ad inverter. Per le centrali, previa apposita analisi, si può procedere anche con dei retrofit ottenendo tempi di rientro dell’investimento molto brevi.


Attente analisi vanno svolte anche sulla rete di distribuzione, al fine di rilevare eventuali perdite (in molti casi il 20-50% dell’aria compressa prodotta si disperde nell’ambiente a causa di perdite) e procedere con la loro riparazione. Per eliminare il problema è importante ispezionare regolarmente l’impianto ad aria compressa: in genere, l’80–90% delle perdite avviene vicino all’utente, in flessibili, raccordi e tubature. Anche macchine e utensili ad aria compressa possono presentare perdite di notevole entità, quindi adattare macchine e utenze di aria in base alle condizioni di esercizio e passare a utensili e attrezzature in versioni a basso consumo sono significative opportunità di risparmio.


Per la rilevazione delle perdite ST è dotata di specifici strumenti ad ultrasuoni che permettono una diagnosi non invasiva delle tubazioni, anche in presenza di ambienti rumorosi. Come nel caso delle centrali di produzione, anche per la rete di distribuzione si possono quindi ottenere risultati molto importanti, con payback nell’ordine dell’anno (o inferiore).





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